Righe 7-8-9

Questo corpo tenta di vincere la Gravità

Ogni volta che un abbraccio mi ha chiuso in un cerchio sono esploso come in una fusione nucleare, liberando l'energia che contengo e trattengo.

Ogni volta che un abbraccio mi ha chiuso in un cerchio sono scomparso per andare a fare 4 passi altrove.

Sono scomparso dentro un cappotto lungo fino ai piedi.

Sono scomparso nella morsa delle gambe che mi hanno amato ricordando che sono nato da una loro apertura e che tra esse rientro a cercare riparo e ricarica, un'officina dove rimettere a posto e revisionare le mie parti andate fuori fase.

Sono scomparso sentendo un calore immenso che mi avvolgeva le spalle, da dietro, ed ho viaggiato nel cosmo imparando a levitare, volare, accelerare fino a lasciarmi sparare e poi sparire sulla strada verso casa. C'è sempre l'acqua ad accompagnarmi e spesso una vela.

Mi sono svegliato sudato, bollente, contento di tornare, ma viaggio sempre da solo.

Una notte, durante uno dei miei viaggi astrali, ho visto il contrario delle cose: un fiore che si posava su una farfalla, un seme che si apriva per ospitare una zolla di terra, figure che si incontravano e nell'abbraccio si trasformavano dando vita a nuove forme vitali, uno tsunami di pietra dal quale riemergere trionfando per lasciarsi cadere, sfinito e felice nella neve

Questo corpo rema da sempre controcorrente tentando di vincere la forza di gravità terrestre, la gravità degli esseri umani, chiedendo aiuto al cosmo e quando verrà il momento di trasformarmi spero di avere il coraggio di salutarlo, sapendo di non tornare. Sarà per questo che vivo dell'acqua e nell'acqua. La vela è uno strumento, un prolungamento dell'energia che viaggia tra l'origine e la prossima esistenza, comunque liquida.

Latitudine     41°90'36.7"N

Longitudine  12°48'84.8"E

Olio per un corpo pieno di pensieri

La tempia poggiata alla tempia, non contrapposizione tra due Essenze dominanti ma trasmissione di pensieri conditi da vento e salsedine, nuvole e scie di aeroplani, stracci di pioggia all'orizzonte ed il sole disinteressato agli avvenimenti, concentrato ad organizzare il tramonto già prossimo.

Mi racconti la visione di una gru che solleva petali di fiore ed io rispondo con l'esperienza catartica di un rutto in un calice.

I miei passi sulla sabbia lasciano orme come ideogrammi di un samurai in collera; le tue impronte precedono i tuoi passi.

Quando sei terrena ti cerco nell'aria, quando sei eterea ti cerco al suolo.

Quante volte ti hanno ferita ?

Ho fatto tutto da sola.

Che fine ha fatto il violino ?

Ho provato a suonare la batteria.

Il flusso delle mie metastasi mentali ti trascina ad osservare la differenza del volo dei gabbiani quando sono sul mare o in una discarica; coi piedi nell'acqua disegni con la voce la purezza dell'anima di una mangiatrice di cioccolata.

Ti invito sulla barca a visitare la mia pinacoteca fatta di cornici che racchiudono un vuoto nel quale porre sempre cose nuove o riproporre esperienze. Mi inviti a riposare, almeno per un attimo, cessando di volare di corpo in corpo, di bellezza in bellezza, di anima in anima, suggendo il nettare.

Le parole sono le mani che spandono l'olio dei pensieri sul corpo, lubrificando ogni recesso dell'essere, macchiando e corrompendo l'orgoglio, profumandone ogni intenzione.

Percorriamo le scale di Escher sicuri di stravolgerne, incontrandoci, la perfezione.

Con la mano premi più forte la mia tempia alla tua e torni con la tenerezza del tuo cuorepalato ad ancestrali rotelle di liquirizia. Nell'aria echeggia un rumore, sono le vele che vogliono attirare la nostra attenzione e tutto intorno si espande la fragranza di aromi artificiali, conservanti e coloranti.

Latitudine 41°91'35.0"N

Longitudine 12°48'91.3"E

Tutto fa Vela

Siamo salpati da una città sulla costa che credevo fosse quella di casa mia ed invece

è un misto tra un paesaggio greco, bianco celeste, ed uno arabo, color sabbia.

Siamo partiti in due, la vela è una gigantesca cartella di cuoio, modello notaio anni '60.

Siamo spinti dalla tramontana e la terraferma si allontana a velocità siderale, l'acqua è calma e cristallina in una giornata luminosissima.

Viaggiamo verso sud e la vibrazione della barca è tanto forte da consigliarci di salire sulla cartella per non rischiare di finire fuori bordo ma una mano lascia la presa ed inizio a scivolare in basso. "Aiutami o cadrò". La mano possente del mio amico afferra la giacca e mi issa nuovamente sulla cartella di cuoio, modello notaio anni '60, mettendomi in sicurezza.

Compiamo una larga virata verso dritta sollevando tanta schiuma da permettere ai pesci di farci il surf ed un nugolo di gabbianelle sembra guidarci verso una collina di sabbia apparsa in mezzo a tanta acqua, al centro ci sono tre palme. "Devo andare in un ufficio per dei documenti", mi dice l'amico. Sparisce dietro le palme, riappare:"l'ufficio è chiuso, lascerò un messaggio", prende un bastoncino, scrive sulla sabbia qualcosa per me incomprensibile ed in silenzio torniamo alla barca.

Viaggiamo verso nord ed è pomeriggio quando avvistiamo una linea di terra che si stende davanti a noi da est ad ovest, all'infinito, ma avvicinandoci la perplessità si trasforma in sbalordimento quando capiamo che quel luogo è costituito dalla città che abbiamo lasciato e dalla sua copia speculare, separate da una membrana trasparente. Lascio l'amico sulla riva, prendo la cartella di cuoio, modello notaio anni '60 e sono dentro la città speculare con l'intento di raggiungere la divisione per tornare da dove è iniziato questo viaggio. Percepisco molta tensione nell'aria, ci sono troppe persone in divisa che sorvegliano gli studenti di un'università. In città c'è subbuglio, senso di oppressione, di repressione, parlo con tante persone, controllando intorno per paura di essere intercettati, fermati. Mi sposto tra strade strette e vicoli, molte porte restano aperte se dovessimo fuggire e nasconderci; percepisco che la divisione tra i due luoghi è vicina ma la luce del giorno si dissolve rapidamente, arriva veloce il buio, mi dissolvo anch'io senza raggiungere la meta.

Latitudine     41°53'57'' N

Longitudine  12°28'36'' E